Guerra in Ucraina: Diodati si schiera contro il pensiero dominante
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Guerra in Ucraina: Diodati si schiera contro il pensiero dominante

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La penna di Paolo Diodati si schiera contro tutti coloro che si adeguano al pensiero dominante pro-Zelensky e pro-Nato.

Paolo Diodati, su Affari Italiani, scrive un editoriale estremamente complesso nel quale usa “Il Rinoceronte”, brillante opera teatrale di Eugene Ionesco, come metafora per indicare le figure pubbliche asservite al pensiero dominante pro-Zelensky e pro-Nato. Che si sia d’accordo o meno con la visione di Diodati, il suo editoriale è molto interessante e pregno di spunti di riflessione.

Le parole del giornalista

“Il rinoceronte” di Ionesco riguarda il conformismo e l’asservimento al pensiero dominante. Il parallelismo tracciato da Diodati con l’opera teatrale è legato alla condizione attuale che stiamo vivendo in Italia. Per Diodati, grazie a Mattarella, Speranza, Conte I, Conte II, Draghi, Letta, col rinforzo dell’iniziale sacra quadrimurti di autonomitisi esperti, l’abbiamo vissuta direttamente sulla nostra pelle“. E ora, “eccoci a a una ricaduta”.

Nell’articolo, Diodati cita 3/4 della scena politica e giornalistica. Tra le menzioni più rilevanti, l’attacco ad Alessandro Sallusti, direttore di Libero. “Che c’è di meglio del comportamento sgangherato di Sallusti per far contenti i rinoceronti attuali che incornano tutti i sospettati di avere dubbi sul comportamento dei due bisonti-rinoceronti Mattarella e Draghi? E cosa ci sarebbe di più redditizio in clamore e vendite d’una intervista, come sembrerebbe voglia richiedere, a Putin“.

“Purtroppo non c’è modo di suggerire a Putin la condizione che dovrebbe porre per concedere l’intervista: il superamento di un bell’esame di storia sugli ultimi 90 anni delle vicende ucraine. Esame serio con commissione di storici non infettati da rinocerontite ed eseguito poco prima dell’incontro, a sorpresa”.

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Un punto interessante dell’editoriale di Diodati è legato al collegamento tra coloro che vogliono spedire armi in Ucraina e coloro che erano contro i vaccini sperimentali. Stando al giornalista, “non è vero che gli attuali contrari alla spedizione di armi all’Ucraina siano solo quelli che erano no-vaccini sperimentali. Sarebbe lunghissimo e noioso elencare i nomi dei più noti pro-vax che ora sono considerati filo-russi”.

E continua: “Sarà rozzo e troppo semplicistico, ma tantissimi pro-vax, dopo aver avuto prove su prove dell’interesse delle case farmaceutiche a vendere comunque vaccini sperimentali, pensano che ora ci siano spinte a inviare armi legate a interessi per modernizzare gli arsenali militari. Per cui prima erano pro-vax e ora sono o sono tentati a essere contro l’invio di armi. E queste considerazioni vengono fatte in tutte le famiglie, gruppi, associazioni e schieramenti politici”.

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ultimo aggiornamento: 14 Giugno 2022 17:52

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